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È un romanzo sul male e sulla crudeltà, sull'affermazione della violenza e della morte nell'Europa degli anni Trenta sotto il dominio di Hitler e di Stalin. Dappertutto la vita è distrutta e la vittoria dell'odio e delle barbarie segna il sonno della ragione e la fine del mondo europeo. In "Odio senza fine" l'annientamento dell'umanesimo occidentale è narrato attraverso le esperienze di una decina di personaggi: il poeta Denner, dapprima filonazista e poi minacciato di arresto, Kannen il misterioso mago di Hitler, Annelore una giornalista impegnata in un'indagine pericolosa sul passato del Führer, Ferdy un intellettuale liberale internato a Dachau, Aaron violinista ebreo e la sua innamorata Rebekka, che vivono sul loro corpo l'azione del male e della follia paranoica. E Feldbin-Orlov, capo dei servizi segreti sovietici nella guerra di Spagna, che conosce la tremenda verità di Stalin e fugge per non essere ucciso.